domenica 6 settembre 2015

La Stazione di Monaco

In questi giorni la stazione di Monaco ha conquistato le prime pagine dei giornali in Europa e nel resto del mondo, diventando il simbolo di una Germania che forse nessuno credeva così nuova ed Europea, il luogo dove è successo qualcosa che finora non s'era ancora visto in Europa: migliaia di profughi che sono stati accolti tra gli applausi dei cittadini grazie alla cooperazione tra le associazioni di volontari, le varie forze di polizia e vigili del fuoco, i sanitari e gli altri apparati del comune e dello stato della Baviera.
Certo non tutto aveva funzionato all'inizio degli arrivi in massa, neanche gli efficienti tedeschi erano preparati ad un evento del genere: ma nel giro di pochi giorni si sono organizzati, hanno pianificato l'accoglimento sulle banchine della stazione, i primi controlli e aiuti in un salone della stazione, i volontari hanno organizzato la raccolta di vestiti, cibo, bevande, beni di prima necessità, e anche giocattoli per i tanti bambini, tutto senza badare troppa alla burocrazia ma rispettando le competenze di ognuno.
In questo weekend sono arrivati alla stazione di Monaco più di 17.000 profughi sui treni provenienti dall'Ungheria via Austria: scesi dal treno sono raggruppati dalla polizia, accompagnati verso i locali dove troveranno da bere, qualcosa da mangiare, i vestiti e le scarpe donate dai cittadini di Monaco, e anche la connessione ad internet gratuita per contattare parenti o amici, verranno visitati e se necessario portati in ospedale dalle numerose ambulanze in attesa intorno alla stazione (così ho capito il traffico di sirene di questo weekend anche sotto il Leo99), e nel giro di un'ora saranno spostati nei centri di accoglimento, con i bus verso uno dei quattro centri in città o in treno verso quelli degli altri Länder, in base a regole approvate a livello nazionale.
Nonostante già da un paio di giorni fosse stato comunicato che i vari centri d'accoglienza avevano ricevuto abbastanza roba e non fosse necessario donare altro, alla stazione ho visto tanta gente di ogni nazionalità arrivare con sacchi di vestiti, borse piene di scarpe, peluche e giochi per i bambini, casse di bottiglie d#acqua e CocaCola: la cosa che più mi ha colpito è stato vedere un uomo sulla sessantina, farsi strada con il bastone bianco da cieco per arrivare fino al banco dei volontari e lasciare il suo sacco di indumenti da donare.
Io avevo quasi pensato che i media stessero esagerando, ma ho potuto constatare che invece è tutto vero: la gente accoglie ogni gruppo di profughi in arrivo con cartelli di benvenuto e applausi, saluta e dona giocattoli ai bambini che ricambiano con grandi sorrisi, se qualcuno ha bisogno è pronta a prestare il cellulare per fare una chiamata. E in questa atmosfera così pacifica e tranquilla uno quasi si dimentica che queste persone sono in viaggio da giorni, hanno percorso migliaia di km in condizioni molto difficili, e spesso non hanno più niente, solo i vestiti che hanno addosso.
La Germania sta dando un bel esempio e anche una bella lezione agli altri stati membri dell'Unione Europea: dice di essere pronta ad accogliere centinaia di migliaia (800.000) richieste d'asilo, la vera impresa sarà poi riuscire ad integrare nei prossimi anni questa massa di persone nella società tedesca.

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