domenica 2 luglio 2017

La Settimana del Filmfest

C'erano un americano, un tedesco, un costaricano, uno svedese e un koreano; no, non è l'inizio di una barzelletta, sono i film che ho scelto quest'anno per la settimana del Filmfest München.
Ho aperto il mio festival del cinema, con Band Aid, un divertente commedia americana dove una coppa in crisi che si trova spesso a litigare su argomenti diversi prova a risolvere i propri problemi mettendo su una band per convertire i litigi in canzoni.


La sera di Berlin Falling mi sono trovato in mezzo alla premiere europea del bel thriller tedesco, ad aspettare l'arrivo di tutte le "star" e i discorsi degli sponsor che hanno ritardato l'inizio della proiezione di più di mezzora. Nel film un ex-militare si trova coinvolto, dopo avere preso in macchina un autostoppista, nella realizzazione di un attentato alla stazione di Berlino durante le feste di Natale: per una tragica coincidenza la prima proiezione del film si svolse la sera del vero attentato ad un mercatino di natale di Berlino, in un cinema a un km di distanza.


Per uscire un po' dagli schemi, ho scelto un film girato in Costarica con due attrici locali "conosciute" e attori non professionisti: Atrás Hay Relámpagos (il titolo originale, Lighting Falls Behind in inglese), segue le vicende delle due amiche Sole e Ana, e della gang di bikers (BMX) che frequentano, mentre la loro amicizia viene messa alla prova quando trovano un cadavere nel baule di una delle macchine d'epoca dei nonni.


E dopo aver visto un film in spagnolo ho pensato di passare ad una lingua nordica, ed ho scelto un film svedese, A Hustler's Diary. E siccome la storia del film si svolge in buona parte all'interno della comunità di immigrati turchi, non sono neanche sicuro quando la lingua dei dialoghi fosse svedese o turco :-). Ma grazie ai sottotitoli ho potuto comunque apprezzare la trama, una storia di quasi redenzione di un piccolo criminale delle periferie che si trova quasi suo malgrado a pubblicare un libro delle sue memorie.


L'ultimo film sarebbe stato The Age of Shadows, del mio regista koreano preferito, Jee-woon Kim, se non fosse che solo dopo aver comprato il biglietto mi sono accorto che per la stessa serata avevo già comprato il biglietto per un concerto.


Poi dovrei menzionare anche American Valhalla, il documentario sulla collaborazione musicale tra Iggy Pop e Joshua Homme, il frontman dei Queens of the Stone Age, ... ma questa è un'altra sotria.

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