lunedì 20 luglio 2015

La Gommonata sull'Isar

La prima volta l'avevo fatta nel lontano 2001, una gita organizzata come si deve, con due veri gommoni da rafting da 6 posti, l'estate era già finita e sul fiume non c'era quasi nessuno. Da allora avevo letto più volte sui vari giornali e siti online come la discesa sul fiume in gommone fosse diventata un fenomeno di massa, soprattutto nei caldi mesi estivi. E spesso avevo pensato che mi sarebbe piaciuto ripeterla, ma questa volta in modo più diverente, non in gommone ma col canotto.
Con l'amico Marco ne avevamo parlato anche recentemente, e lui ha preso in mano l'organizzazione invitando altri amici su FB; amici che si sono dimostrati subito entusiasti dell'idea, e così Sabato scorso ci siamo buttati nelle fresche acque del fiume per la prima, e probabilmente non l'ultima, Gommonata sull'Isar.
Essendo io sprovvisto di canotto, venerdì sera dopo l'ufficio sono andato a procurarmene uno, l'ormai mitico Caravelle KK55, il più piccolo ed economico che c'era in negozio, che sta tutto in una borsa da spiaggia, remi e pompa comprese.
Il nostro gruppo era composto da 3 gommoni e una canoa gonfiabile, 8 persone in totale, 4 macchine, due lasciate all'arrivo a Pullach e due per raggiungere la partenza a Wolfratshausen: inizialmente avevamo programmato di fare il percorso completo che ci avrebbe portato fino allo zoo di Monaco, ma visto che le previsioni davano temporali e pioggia per il tardo pomeriggio (cosa che si è verificata puntualmente), abbiamo deciso di accorciare il percorso e "limitarci" ad una ventina di km.
Sapevamo che non saremmo stati soli sul fiume, ma nessuno si aspettava di vedere centinaia di gommoni in quello che era diventato un vero parco di divertimento, gratis e completamente naturale: il mio era sicuramente uno dei canotti più piccoli, ce n'erano di tutte le dimensioni, quelli più organizzati avevano anche legato dietro dei mini-galleggianti per trasportare e tenere al fresco la cassa di birra, ma abbiamo visto anche materassini, compresi quelli che in teoria si usano per dormire, e anche due gonfiabili a forma di brezeln.
Pur essendo un canotto economico, il Caravelle KK55 si è dimostrato più resistente di quello che pensavo, superando senza danni lo scontro con un paio di piante e pali sporgenti, e anche quello con la sponda del fiume in una delle curve più rapide del percorso: non che la corrente fosse troppo forte, il vero problema era che il canotto non era molto maneggevole, soprattutto a causa dei remi di dimensione ridotta, che mia hanno fatto faticare più del previsto per rimanere in rotta.
Così alla fine della giornata sono arrivato distrutto alla meta, come del resto gli altri compagni di viaggio su mezzi più "seri" ;-), ma tutti contenti della bella avventura e della fantastica giornata passata sul fiume, in mezzo alla natura, scendendo lentamente tra paesaggi selvaggi e spiagge di sassi, sotto il sole di un caldo Luglio bavarese.



(tuttoschermo)



0 comments: