sabato 31 agosto 2024

Città di Onde e Surfisti

Che una città come Monaco in mezzo alla Baviera tra boschi e montagne sia famosa per il surf da onda potrebbe essere una sorpresa, ma non certo per quelli che l'hanno frequentata, o letto i post di questo blog, negli anni passsati.
La prima onda era stata già 'scoperta' negli anni '70, la Floßlände formata dalla breve discesa all'arrivo delle zattere che portano i turisti sull'Isar da sud fino in città. Un'onda che è stata anche negli anni passati la location del Munich Surf Open, come quello del 2009 che ho anche fotografato.
L'onda più famosa, conosciuta in tutto il mondo nella comunità dei surfisti, è quella dell'Eisbach all'ingresso dell'Englischer Garten, meta di turisti e anche di celebrità come Jack Johnson che qualche anno fa in città per un concerto ha voluto provare a surfarla.
È facile vedere in giro per strada gente con la tavola sotto braccio o agganciata alla bicicletta andare verso questa onda, in qualsiasi stagione dell'anno e anche di notte con uno spettacolo di luci.
Da una decina d'anni i surfisti di Monaco hanno cominciato a frequentare una Terza Onda, ancora nell'Englischer Garten e sempre lungo l'Eisbach. Un'onda più facile adatta anche ai principianti, che però devono fare attenzione, suprattutto in estate, ad evitare i giovani che trasportati dalla corrente passano in mezzo all'onda.
Negli anni passati ci sono state anche altre onde da surfare in città o in zona, come quella creata in una piscina montata all'interno dell'aeroporto e disponibile a tutti, anche ai principianti come me, o quelle che si creano al Reichenbachbrücke con le piene del fiume Isar.
Tutte queste sono onde 'stazionarie', nel senso che non è il surfista a scendere l'onda, ma è l'acqua a scorrere sotto la tavola che rimane più meno nello stesso posto.
Ma da un paio di settimane i surfisti di Monaco hanno a disposizione anche una vera onda, e magari anche dei tubes, nel nuovo centro aperto vicino all'aeroporto, la O2 SurfTown. La più grande piscina 'da onde' in Europa, decisamente più lunga di un campo di calcio (dicono 180m ma a me sembrano un po' tanti), può creare onde di altezze diverse, dai 0.5m per i principianti a 2.1m per gli esperti, tutti presenti in acqua contemporaneamente divisi in 4 gruppi da 10/12 persone sulle 4 onde che si formano nelle due direzioni.

sabato 20 luglio 2024

Un Sabato (quasi) estivo in Città

Sarebbe stato un Sabato veramente estivo se avesse smesso di piovere ben prima delle 6 del pomeriggio, mentre con gli altri due vecchietti, Memo e Larry, aspettavamo il sole al riparo sotto l'ombrellone di Yole a mangiare il gelato.
Il mio piano erano quello di andare in bici verso Gärtnerplatz, dove poi siamo arrivati verso le 19 per mangiare e bere qualcosa nei vari stand allestiti per la fest Open Air, aspettando l'inizio di uno dei concerti in programma (Loi, giovane cantate tedesca, non proprio il mio genere).
Prima che facesse buio, sono riuscito a convincere i ragazzi ad attraversare la città verso nord per andare al parco Olimpico a vedere il grande spettacolo dei fuochi della Sommernachtstraum (il sogno di una notte d'estate): più di mezz'ora di fuochi, con 10mila esplosioni, anche se noi che non abbiamo pagato il biglietto (50Euri) per entrare nell'area principale ne avremo visti meno della metà.







domenica 7 luglio 2024

Munich FilmFest come da tradizione

Come da tradizione, quando arriva la fine di Giugno ci si prepara per la settimana del FIlmfest, il festival internazionale del cinema di Monaco, quest'anno arrivato alla 41esima edizione.
E come ogni anno, viene il momento di scegliere i 5 film da vedere (5 sono i biglietti nel pacchetto con sconto) nella vasta e variegata selezione che il Filmfest riesce sempre ad offrire.
Quest'anno ho approfittato delle 2ore e mezza del volo verso Creta (per la vacanza surfistica) per leggere tutto il programma, scegliere i 2/3 candiati per le 5 serate, ed infine selezionare i miei film del festival.
Ho cominciato con un film indiano, All We Imagine as Light, fresco vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes; film d'esordio di una giovane regista indiana che racconta la vite intrecciate delle due protagoniste nella megalopoli Mumbai e la loro fuga verso la realizzazione dei propri sogni in un piccolo villaggio sulla costa. Le scene nelle affollate strade della città e sulle spiagge mi hanno ricordato le settimane passate a Bangalore per lavoro e la breve fuga a Goa per una breve vacanza.


Il Messico e la vita difficile e violenta nei paesini isolati nei deserti e sulle montagne è stato il protagonista della seconda serata, con la storia di formazione narrata nel film Sujo, vincitore del Gran Premio della Giuria all'ultimo Sundance Film Festival.


Altro cambio di continente per la terza serata, per andare in Africa, nella Somalia dove viveva e si allenava per realizzare il suo sogno di partecipare alle Olimpiadi la giovane Samia, la cui tragica storia è raccontata nel bel libro di Catozzella, Non Dirmi che hai Paura, che avevo letto qualche tempo fa ed ero curioso di vedere portato sul grande schermo. Molto interessante la discussione con le registe e la produzione che hanno risposto alle domande degli spettatori e raccontato come sono riusciti a rintracciare la famiglia di Samia nei quartieri di Mogadisco.


Per pura coincidenza, la Somalia è stata protagonista anche del mio film sucessivo, The Village Next to Paradise, primo film girato interamente nel travagliato paese africano, presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes di quest'anno.


Per conculdere il mio festival ho scelto una commedia drammatica americana, Ezra, che è anche il nome del ragazzino autistico che l'eccentrico padre, attore di stand up comedy, rapisce dalla ex-moglie nel tentativo di liberarlo dalle pressioni della sua complicata vita quotidiana, e anche di ritrovare se stesso nel suo ruolo di genitore. Completa il bel cast un divertente De Niro nel ruolo del nonno.

sabato 11 maggio 2024

La Media Notte della Musica

Media perchè come dice il collega Joao una notte della Musica che finisce alle 2 non può definirsi Lunga. Anche se ad una certa età e dovendo partire il giorno dopo per tornare al sud, a me andava bene anche tornare a casa con una della ultime U-Bahn "già" alle 2:30.
Durante la mia lunga permanenza a Monaco non ho sicuramente partecipato a tutte le 23 edizioni della Lange Nacht der Musik, ma quando possibile non ho fatto mancare il mio supporto ai tanti gruppi che si sono esibiti nei locali della città.
Quest'anno, con l'amico Jorge, abbiamo cominciato la notte al negozio JBL dove suonava il Bolandi Trio con la cantante Regy Heiß.

Siamo poi passati dal Parkcafè, un locale che frequentavo quando ero giovane, per vedere che gente c'era e per l'esibizione degli Studio 72, un gruppo simpatico che suonava cover di generi vari, ma che presonalmente non avrei scelto per la serata.
Invece molto bravi i ragazzi del Politecnico di Monaco che si sono esibiti con la TUM Jazz Band nella bella sala della Kunstlerhaus.

Sicuramente il clou della nottata è stata l'esibizione al Mini Pavillion della fantastica Caro Kelley, già ammirata nei concerti della Resident Alien Big Band dove suona anche il sopracitato collega Joao.


Prima di tornare a casa abbiamo fatto un salto anche al night club dell'hotel più famoso di Monaco, il Bayerischer Hof, ma visto che la musica non era così interessante e faceva anche un caldo tropicale, non siamo rimasti a lungo e ci siamo diretti alla più vicina fermata della U-Bahn.

giovedì 9 maggio 2024

JRBB al Bergson

Maggio in Baviera è un mese ricco di festività infrasettimanali da sfruttare per attività non lavorative, tipo l'apertura della stagione del SUP col giro del Pilsensee mercoledì 1° Maggio, dopo la corsetta di riscaldamento della mattina.
Per la seconda festa, l'Ascensione di giovedì 9, avevo invece programmato un concerto particolare in una nuova location alla periferia ovest della città: il Bergson, una vecchia centrale termica per il teleriscaldamento, che negli ultimi anni è stata ristruttura per ospitare concerti ed eventi, con annessi bar e ristorante. Il progetto prevede altri grandi spazi ancora non terminati, ma con il vincolo di preservare l'habitat del pipistrello barbastello che aveva trovato rifugio nelle cantine abbandonate.
Gli eventi delle prime settimane di apertuta sono stati i concerti "immersivi" della Jazzrausch Big Band, gruppo fondato a Monaco nel 2015 che avevo già apprezzato un paio di volte negli anni scorsi. Durante il concerto una parte dei 15 elementi della Big Band vagavano in giro per il grande atrio della centrale, su e giù per scale e passerelle illuminati dalle torce dei colleghi, invitando il pubblico a seguirli per apprezzare la nuova location e la musica sotto diversi punti di vista.
Un bel evento ed una bella serata, ed in più c'era anche un compleanno da festeggiare.