lunedì 8 giugno 2015

OttoOreeUnQuarto ... ovvero il peggior viaggio di ritorno

In effetti un vago sospetto l'avevo avuto, che il viaggio di ritorno in Baviera dopo le due settimane di vacanza delle scuole per la Pentecoste e il weekend lungo più caldo di sempre sarebbe potuto essere "disagevole", e non solo per i 35 gradi alla partenza da San Giorgio. Un primo segnale l'ho avuto poco dopo il casello di Como, trovando una coda piu' lunga del solito: qui mi ha aiutato l'esperienza, tenendo la corsia di destra per sfruttare quelli che uscivano a Como e prima del confine, recuperando cosi' qualche minuto di attesa.
Arrivato a qualche km dal tunnel del San Bernardino ho trovato ancora coda, non certo una novità visto che c'era anche negli ultimi viaggi durante le festività, ma mai da poter scendere dalla macchina per 45 minuti: qualcuno chiamava la polizia o l'SOS, e si diffondeva la notizia che la strada era chiusa a causa di un mega incidente. Quando la colonna si rimette in moto, arriviamo piano piano sul luogo del crash; avevano rimosso tutto, rimanevano solo sull'asfalto le grosse macchie nere misto a rosso, l'unica traccia dei 3 morti e 11 feriti causati dall'incidente. Visto che il traffico era ancora molto lento, decido di uscire dall'autostrada e prendere la vecchia strada cantonale, avendo così la "fortuna" di vedere luoghi e paesaggi a me sconosciuti.
Rientro una volta arrivato in valle, ed il viaggio continua senza grossi problemi fino a subito dopo il confine tedesco: la radio annuncia un altro grosso incidente, l'autostrada è chiusa anche stavolta, e lo zio Google mi suggerisce una deviazione in campagna che mi permette di evitare l'ora di attesa prevista e di visitare altri luoghi a me sconosciuti.
Passano altri 50 km e siamo di nuovo in coda: questa volta non è successo nessun incidente sulla mia carreggiata, ma su quella opposta si vedono decine di luci blu e una densa colonna di fumo si alza da una macchina in fiamme. L'autostrada è bloccata nell'altra direzione, ma la coda c'è anche sulla mia a causa dei soliti curiosi che rallentano per vedere l'accaduto.
A questo punto ero pronto a tutto, pensavo che niente mi avrebbe sorpreso in questo viaggio di ritorno, fino a quando pochi km dopo l'ultima coda un animale non identificato, tipo un grosso gatto o un cane medio, mi attraversa la strada mentre andavo a 150 e schiva le mie ruote per qualche centimetro; non ho fatto neanche in tempo a mettere il piede sul freno, in parte sollevato per lo scampato pericolo ma ormai convinto di trovarmi in un brutto film.
Cosa poteva succedere ancora, per esempio dimenticare il sacchetto con il bucato dell'ultima settimana, metà delle mie mutande e dei fantasmini, lavato a San Giorgio e dimenticato in casa? Fatto!
O magari arrivare dopo 8 ore e un quarto di un viaggio da incubo, con tutte le borse e i sacchetti dell'emigrante, davanti all'ascensore del Leo99 e scoprire che non funzionava e avrei dovuto farmi un paio di volte i cinque piani di scale a piedi? Fatto anche questo ... per fortuna che grazie alle mie conoscenze acquisite in 18 anni di studi l'ascensore l'ho rimesso in funzione a calci e improperi, molto probabilmente svegliando metà del palazzo nel silenzio della mezzanotte.
Lo sapevo che avrei pagato i festeggiamenti di Sabato notte ;-)

2 comments:

Mario ha detto...

mao, l'animale era un canguro...

IL MAO ha detto...

c'ho pensato anch'io per un istante, tanto ormai tutto era possibile ;-)