domenica 19 febbraio 2017

Contaminazioni sportive

I Kiwi nelle precedenti campagne di America's Cup sono sempre stati molto creativi e fantasiosi: nel 1987 si presentarono con Plastic Fantastic, la prima barca in vetroresina e materiali compositi, perdendo però in finale contro Dennis Conner che regatava per il San Diego Yacht Club. L'anno dopo come sfidanti decisero di cambiare le regole e si presentarono con una mega barca di 37 metri, ma persero di nuovo contro gli americani che misero in acqua un catamarano, decisamente più veloce. Nel 1992 estrassero dal cilindro il famoso bompresso, quella propaggine aggiunta sulla prua della barca che molto fece discutere ma non fu sufficiente per battere il Moro di Venezia nella finale degli sfidanti.
Nell'ultima edizione dell'America's Cup, quella spettacolare a San Francisco nel 2013, furono i primi a mostrare che anche i grossi catamarani potevano "volare" usando i foil, le ali immerse in acqua sotto gli scafi, ma poi sull'8-1 persero una finale quasi già vinta, con la storica rimonta degli americani di Oracle
Purtroppo, non sempre le invenzioni creative hanno portato fortuna a team New Zealand.
Ma quest'anno hanno esagerato, hanno messo 4 biciclette su ogni scafo del catamarano, per manovrare i sistemi idraulici della barca e rendere più veloci le manovre.


E dalla velocità con cui virano sembra proprio che le biciclette funzionino ... o magari hanno importato anche gli aiutini "chimici" dei ciclisti ;-)

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