Verso la fine di Ottobre capita spesso una bella giornata d'autunno con temperature miti e il sole che risplende nel bel cielo blu Bavarese. E quando questa giornata capita anche nel weekend di solito viene sfruttata per l'ultima uscita in SUP dell'anno.
Così quando ho letto che le previsioni per domenica 27 Ottobre davano sole e 17 gradi, soprattutto sui laghi, ho proposto ai vicini Fernando e Judith di andare al Pilsensee per fare un ultimo giro intorno al lago, io col SUP e loro con la canoa gonfiabile.
Quando siamo partiti da Monaco il tempo era grigio e molto nuvoloso, ma avvicinandoci al lago abbiamo cominciato a vedere il cielo blu, e all'arrivo ci attendeva un bel sole, il lago praticamente deserto e con la superficie piatta come uno specchio. Lungo le coste il riflesso delle piante colorate dal foliage autunnale creava un panorama incredibile e surreale, tanto che in piedi sul SUP avevo quasi le vertigini.
La giornata perfetta per concludere la stagione estiva e prepararci al lungo inverno bavarese.
domenica 27 ottobre 2024
giovedì 3 ottobre 2024
Hurghada 2024
Visto che quest'anno non siamo riusciti ad organizzare il tradizionale weekend autunnale, e che in estate non avevo fatto troppa vacanza, ho pensato che prima di affrontare l'autunno bavarese avrei avuto bisogno di qualche giorno al caldo in spiaggia e possibilmente anche di qualche bella surfata.
Considerando che a fine Settembre non ci sono molti spot che garantiscono una buona percentuale di giorni ventosi e anche temperature calde, fuori e dentro l'acqua, la scelta è caduta facilmente sul Mar Rosso. E così sono tornato ad Hurghada, dove avevo fatto una delle mie prime vacanze windsurfistiche in solitaria nel lontano 1993.
Una settimana di sole e temperature sopra i 35 gradi, con 5 uscite su 6 giorni disponibili, di cui 1 molto bella e le altre buone per fare allenamento e divertirsi; e stavolta ho anche qualche foto a testimonianza delle mie surfate, grazie ad uno dei ragazzi del centro surf che è uscito in gommone a fotografarci.
Una bella vacanza prima di tornare a Monaco e prepararsi alla chiusura dell'Oktoberfest.
Considerando che a fine Settembre non ci sono molti spot che garantiscono una buona percentuale di giorni ventosi e anche temperature calde, fuori e dentro l'acqua, la scelta è caduta facilmente sul Mar Rosso. E così sono tornato ad Hurghada, dove avevo fatto una delle mie prime vacanze windsurfistiche in solitaria nel lontano 1993.
Una settimana di sole e temperature sopra i 35 gradi, con 5 uscite su 6 giorni disponibili, di cui 1 molto bella e le altre buone per fare allenamento e divertirsi; e stavolta ho anche qualche foto a testimonianza delle mie surfate, grazie ad uno dei ragazzi del centro surf che è uscito in gommone a fotografarci.
Una bella vacanza prima di tornare a Monaco e prepararsi alla chiusura dell'Oktoberfest.
sabato 21 settembre 2024
ebici in Estate
Non sarà stata l'estate più calda e soleggiata delle mie 20nove a Monaco, ma sicuaramente mi ricordo di peggio tipo i Ferragosto in giro con gli amici italiani in visita con i giubboti quasi invernali.
Ci sono stati dei bei weekend per fare qualche nuovo giro in ebici nelle campagne intorno a Monaco, come quello lungo l'Amper e attraverso i campi di patate a sud di Dachau.
Ma anche restando in città si riesce ad organizzare qualche bel tour sfruttando i parchi e le piste ciclabili, magari facendo sosta al parco Olimipico a fotografare le Swifties in coda per entrare allo stadio o accampate sulla collina sperando di partecipare 'in remoto' al concerto.
Oppure come il classico giro sulle ciclabili lungo l'Isar, questa volta verso nord con un paio di deviazioni a vedere le nuove onde artificiali della SurfTown, e a costeggiare la pista dell'aeroporto sui sentieri dove si appostano i cacciatori di decolli e partenze con le loro sedie e le scale per salire sopra la recinzione a fare le foto.
Ci sono stati dei bei weekend per fare qualche nuovo giro in ebici nelle campagne intorno a Monaco, come quello lungo l'Amper e attraverso i campi di patate a sud di Dachau.
Ma anche restando in città si riesce ad organizzare qualche bel tour sfruttando i parchi e le piste ciclabili, magari facendo sosta al parco Olimipico a fotografare le Swifties in coda per entrare allo stadio o accampate sulla collina sperando di partecipare 'in remoto' al concerto.
Oppure come il classico giro sulle ciclabili lungo l'Isar, questa volta verso nord con un paio di deviazioni a vedere le nuove onde artificiali della SurfTown, e a costeggiare la pista dell'aeroporto sui sentieri dove si appostano i cacciatori di decolli e partenze con le loro sedie e le scale per salire sopra la recinzione a fare le foto.
sabato 31 agosto 2024
Città di Onde e Surfisti
Che una città come Monaco in mezzo alla Baviera tra boschi e montagne sia famosa per il surf da onda potrebbe essere una sorpresa, ma non certo per quelli che l'hanno frequentata, o letto i post di questo blog, negli anni passsati.
La prima onda era stata già 'scoperta' negli anni '70, la Floßlände formata dalla breve discesa all'arrivo delle zattere che portano i turisti sull'Isar da sud fino in città. Un'onda che è stata anche negli anni passati la location del Munich Surf Open, come quello del 2009 che ho anche fotografato. L'onda più famosa, conosciuta in tutto il mondo nella comunità dei surfisti, è quella dell'Eisbach all'ingresso dell'Englischer Garten, meta di turisti e anche di celebrità come Jack Johnson che qualche anno fa in città per un concerto ha voluto provare a surfarla.
È facile vedere in giro per strada gente con la tavola sotto braccio o agganciata alla bicicletta andare verso questa onda, in qualsiasi stagione dell'anno e anche di notte con uno spettacolo di luci. Da una decina d'anni i surfisti di Monaco hanno cominciato a frequentare una Terza Onda, ancora nell'Englischer Garten e sempre lungo l'Eisbach. Un'onda più facile adatta anche ai principianti, che però devono fare attenzione, suprattutto in estate, ad evitare i giovani che trasportati dalla corrente passano in mezzo all'onda. Negli anni passati ci sono state anche altre onde da surfare in città o in zona, come quella creata in una piscina montata all'interno dell'aeroporto e disponibile a tutti, anche ai principianti come me, o quelle che si creano al Reichenbachbrücke con le piene del fiume Isar. Tutte queste sono onde 'stazionarie', nel senso che non è il surfista a scendere l'onda, ma è l'acqua a scorrere sotto la tavola che rimane più meno nello stesso posto.
Ma da un paio di settimane i surfisti di Monaco hanno a disposizione anche una vera onda, e magari anche dei tubes, nel nuovo centro aperto vicino all'aeroporto, la O2 SurfTown. La più grande piscina 'da onde' in Europa, decisamente più lunga di un campo di calcio (dicono 180m ma a me sembrano un po' tanti), può creare onde di altezze diverse, dai 0.5m per i principianti a 2.1m per gli esperti, tutti presenti in acqua contemporaneamente divisi in 4 gruppi da 10/12 persone sulle 4 onde che si formano nelle due direzioni.
La prima onda era stata già 'scoperta' negli anni '70, la Floßlände formata dalla breve discesa all'arrivo delle zattere che portano i turisti sull'Isar da sud fino in città. Un'onda che è stata anche negli anni passati la location del Munich Surf Open, come quello del 2009 che ho anche fotografato. L'onda più famosa, conosciuta in tutto il mondo nella comunità dei surfisti, è quella dell'Eisbach all'ingresso dell'Englischer Garten, meta di turisti e anche di celebrità come Jack Johnson che qualche anno fa in città per un concerto ha voluto provare a surfarla.
È facile vedere in giro per strada gente con la tavola sotto braccio o agganciata alla bicicletta andare verso questa onda, in qualsiasi stagione dell'anno e anche di notte con uno spettacolo di luci. Da una decina d'anni i surfisti di Monaco hanno cominciato a frequentare una Terza Onda, ancora nell'Englischer Garten e sempre lungo l'Eisbach. Un'onda più facile adatta anche ai principianti, che però devono fare attenzione, suprattutto in estate, ad evitare i giovani che trasportati dalla corrente passano in mezzo all'onda. Negli anni passati ci sono state anche altre onde da surfare in città o in zona, come quella creata in una piscina montata all'interno dell'aeroporto e disponibile a tutti, anche ai principianti come me, o quelle che si creano al Reichenbachbrücke con le piene del fiume Isar. Tutte queste sono onde 'stazionarie', nel senso che non è il surfista a scendere l'onda, ma è l'acqua a scorrere sotto la tavola che rimane più meno nello stesso posto.
Ma da un paio di settimane i surfisti di Monaco hanno a disposizione anche una vera onda, e magari anche dei tubes, nel nuovo centro aperto vicino all'aeroporto, la O2 SurfTown. La più grande piscina 'da onde' in Europa, decisamente più lunga di un campo di calcio (dicono 180m ma a me sembrano un po' tanti), può creare onde di altezze diverse, dai 0.5m per i principianti a 2.1m per gli esperti, tutti presenti in acqua contemporaneamente divisi in 4 gruppi da 10/12 persone sulle 4 onde che si formano nelle due direzioni.
sabato 20 luglio 2024
Un Sabato (quasi) estivo in Città
Sarebbe stato un Sabato veramente estivo se avesse smesso di piovere ben prima delle 6 del pomeriggio, mentre con gli altri due vecchietti, Memo e Larry, aspettavamo il sole al riparo sotto l'ombrellone di Yole a mangiare il gelato.
Il mio piano erano quello di andare in bici verso Gärtnerplatz, dove poi siamo arrivati verso le 19 per mangiare e bere qualcosa nei vari stand allestiti per la fest Open Air, aspettando l'inizio di uno dei concerti in programma (Loi, giovane cantate tedesca, non proprio il mio genere).
Prima che facesse buio, sono riuscito a convincere i ragazzi ad attraversare la città verso nord per andare al parco Olimpico a vedere il grande spettacolo dei fuochi della Sommernachtstraum (il sogno di una notte d'estate): più di mezz'ora di fuochi, con 10mila esplosioni, anche se noi che non abbiamo pagato il biglietto (50Euri) per entrare nell'area principale ne avremo visti meno della metà.
Il mio piano erano quello di andare in bici verso Gärtnerplatz, dove poi siamo arrivati verso le 19 per mangiare e bere qualcosa nei vari stand allestiti per la fest Open Air, aspettando l'inizio di uno dei concerti in programma (Loi, giovane cantate tedesca, non proprio il mio genere).
Prima che facesse buio, sono riuscito a convincere i ragazzi ad attraversare la città verso nord per andare al parco Olimpico a vedere il grande spettacolo dei fuochi della Sommernachtstraum (il sogno di una notte d'estate): più di mezz'ora di fuochi, con 10mila esplosioni, anche se noi che non abbiamo pagato il biglietto (50Euri) per entrare nell'area principale ne avremo visti meno della metà.
domenica 7 luglio 2024
Munich FilmFest come da tradizione
Come da tradizione, quando arriva la fine di Giugno ci si prepara per la settimana del FIlmfest, il festival internazionale del cinema di Monaco, quest'anno arrivato alla 41esima edizione.
E come ogni anno, viene il momento di scegliere i 5 film da vedere (5 sono i biglietti nel pacchetto con sconto) nella vasta e variegata selezione che il Filmfest riesce sempre ad offrire.
Quest'anno ho approfittato delle 2ore e mezza del volo verso Creta (per la vacanza surfistica) per leggere tutto il programma, scegliere i 2/3 candiati per le 5 serate, ed infine selezionare i miei film del festival.
Ho cominciato con un film indiano, All We Imagine as Light, fresco vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes; film d'esordio di una giovane regista indiana che racconta la vite intrecciate delle due protagoniste nella megalopoli Mumbai e la loro fuga verso la realizzazione dei propri sogni in un piccolo villaggio sulla costa. Le scene nelle affollate strade della città e sulle spiagge mi hanno ricordato le settimane passate a Bangalore per lavoro e la breve fuga a Goa per una breve vacanza.
Il Messico e la vita difficile e violenta nei paesini isolati nei deserti e sulle montagne è stato il protagonista della seconda serata, con la storia di formazione narrata nel film Sujo, vincitore del Gran Premio della Giuria all'ultimo Sundance Film Festival.
Altro cambio di continente per la terza serata, per andare in Africa, nella Somalia dove viveva e si allenava per realizzare il suo sogno di partecipare alle Olimpiadi la giovane Samia, la cui tragica storia è raccontata nel bel libro di Catozzella, Non Dirmi che hai Paura, che avevo letto qualche tempo fa ed ero curioso di vedere portato sul grande schermo. Molto interessante la discussione con le registe e la produzione che hanno risposto alle domande degli spettatori e raccontato come sono riusciti a rintracciare la famiglia di Samia nei quartieri di Mogadisco.
Per pura coincidenza, la Somalia è stata protagonista anche del mio film sucessivo, The Village Next to Paradise, primo film girato interamente nel travagliato paese africano, presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes di quest'anno.
Per conculdere il mio festival ho scelto una commedia drammatica americana, Ezra, che è anche il nome del ragazzino autistico che l'eccentrico padre, attore di stand up comedy, rapisce dalla ex-moglie nel tentativo di liberarlo dalle pressioni della sua complicata vita quotidiana, e anche di ritrovare se stesso nel suo ruolo di genitore. Completa il bel cast un divertente De Niro nel ruolo del nonno.
E come ogni anno, viene il momento di scegliere i 5 film da vedere (5 sono i biglietti nel pacchetto con sconto) nella vasta e variegata selezione che il Filmfest riesce sempre ad offrire.
Quest'anno ho approfittato delle 2ore e mezza del volo verso Creta (per la vacanza surfistica) per leggere tutto il programma, scegliere i 2/3 candiati per le 5 serate, ed infine selezionare i miei film del festival.
Ho cominciato con un film indiano, All We Imagine as Light, fresco vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes; film d'esordio di una giovane regista indiana che racconta la vite intrecciate delle due protagoniste nella megalopoli Mumbai e la loro fuga verso la realizzazione dei propri sogni in un piccolo villaggio sulla costa. Le scene nelle affollate strade della città e sulle spiagge mi hanno ricordato le settimane passate a Bangalore per lavoro e la breve fuga a Goa per una breve vacanza.
Il Messico e la vita difficile e violenta nei paesini isolati nei deserti e sulle montagne è stato il protagonista della seconda serata, con la storia di formazione narrata nel film Sujo, vincitore del Gran Premio della Giuria all'ultimo Sundance Film Festival.
Altro cambio di continente per la terza serata, per andare in Africa, nella Somalia dove viveva e si allenava per realizzare il suo sogno di partecipare alle Olimpiadi la giovane Samia, la cui tragica storia è raccontata nel bel libro di Catozzella, Non Dirmi che hai Paura, che avevo letto qualche tempo fa ed ero curioso di vedere portato sul grande schermo. Molto interessante la discussione con le registe e la produzione che hanno risposto alle domande degli spettatori e raccontato come sono riusciti a rintracciare la famiglia di Samia nei quartieri di Mogadisco.
Per pura coincidenza, la Somalia è stata protagonista anche del mio film sucessivo, The Village Next to Paradise, primo film girato interamente nel travagliato paese africano, presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes di quest'anno.
Per conculdere il mio festival ho scelto una commedia drammatica americana, Ezra, che è anche il nome del ragazzino autistico che l'eccentrico padre, attore di stand up comedy, rapisce dalla ex-moglie nel tentativo di liberarlo dalle pressioni della sua complicata vita quotidiana, e anche di ritrovare se stesso nel suo ruolo di genitore. Completa il bel cast un divertente De Niro nel ruolo del nonno.
domenica 30 giugno 2024
Surfing Kreta
Dopo mesi di duro lavoro in miniera, con l'estate ormai inoltrata mi era tornata la voglia di fare una bella settimana di windsurf da qualche parte al caldo e non troppo lontano.
Cercando uno spot che non avevo ancora frequentato, sui cataloghi delle agenzie che propongono i viaggi a noi surfisti mi è caduto l'occhio su Creta, un'isola che non avevo mai considerato per il windsurf credendo che non fosse un posto ventoso.
Ed invece ho scoperto che lo spot sulla spiaggia vicino a Palekastro, all'estremo est dell'isola, era consciuto per il suo vento molto forte e purtroppo anche molto rafficato, una caratteristica che non mi è mai andata a genio nella mia lunga carriera windsurfistica. Magari fossi arrivato un po' allenato e più in forma sarei riuscito ad apprezzare anche le giornate con più di 30 nodi e le uscite con la 3,5m.
Comunque per il poco che ho visto girando un po' la costa est con la 500 presa a noleggio, l'isola offre delle belle spiagge libere ancora poco frequentate; da evitare invece la costa a nord, tra Melia ed Heraklion, meta del turismo di massa con la sua distesa di hotel, bar, ristoranti e negozi di souvenirs.
Cercando uno spot che non avevo ancora frequentato, sui cataloghi delle agenzie che propongono i viaggi a noi surfisti mi è caduto l'occhio su Creta, un'isola che non avevo mai considerato per il windsurf credendo che non fosse un posto ventoso.
Ed invece ho scoperto che lo spot sulla spiaggia vicino a Palekastro, all'estremo est dell'isola, era consciuto per il suo vento molto forte e purtroppo anche molto rafficato, una caratteristica che non mi è mai andata a genio nella mia lunga carriera windsurfistica. Magari fossi arrivato un po' allenato e più in forma sarei riuscito ad apprezzare anche le giornate con più di 30 nodi e le uscite con la 3,5m.
Comunque per il poco che ho visto girando un po' la costa est con la 500 presa a noleggio, l'isola offre delle belle spiagge libere ancora poco frequentate; da evitare invece la costa a nord, tra Melia ed Heraklion, meta del turismo di massa con la sua distesa di hotel, bar, ristoranti e negozi di souvenirs.
domenica 26 maggio 2024
ebici in Primavera
Nonostante abbia piovuto spesso, la primavera ci ha regalato anche qualche bella giornata di sole con il tradizionale cielo baverse blu e bianco, per esplorare le campagne ed i fiumi fuori città con l'ebici.
Ad inizio Aprile ho puntato decisamente a Nord con un bel giro dalle parti di Manching ed Ingolstadt, lungo il Danubio e i laghetti sparsi per i campi dove cresce il luppolo, con sosta ad un bel impianto di wakeboarding già in attività con le prime giornate calde dell'anno.
A fine mese ho scelto un giro appena fuori città, con partenza da Dachau e seguendo il corso del fiume Amper per una 20ina di Km, andata e ritorno.
Maggio invece mi ha portato verso nord-est, per un altro giro lungo un fiume, questa volta l'Isar con partenza da Moosburg fino a Landshut e ritorno.
Ad inizio Aprile ho puntato decisamente a Nord con un bel giro dalle parti di Manching ed Ingolstadt, lungo il Danubio e i laghetti sparsi per i campi dove cresce il luppolo, con sosta ad un bel impianto di wakeboarding già in attività con le prime giornate calde dell'anno.
A fine mese ho scelto un giro appena fuori città, con partenza da Dachau e seguendo il corso del fiume Amper per una 20ina di Km, andata e ritorno.
Maggio invece mi ha portato verso nord-est, per un altro giro lungo un fiume, questa volta l'Isar con partenza da Moosburg fino a Landshut e ritorno.
sabato 11 maggio 2024
La Media Notte della Musica
Media perchè come dice il collega Joao una notte della Musica che finisce alle 2 non può definirsi Lunga. Anche se ad una certa età e dovendo partire il giorno dopo per tornare al sud, a me andava bene anche tornare a casa con una della ultime U-Bahn "già" alle 2:30.
Durante la mia lunga permanenza a Monaco non ho sicuramente partecipato a tutte le 23 edizioni della Lange Nacht der Musik, ma quando possibile non ho fatto mancare il mio supporto ai tanti gruppi che si sono esibiti nei locali della città.
Quest'anno, con l'amico Jorge, abbiamo cominciato la notte al negozio JBL dove suonava il Bolandi Trio con la cantante Regy Heiß.
Siamo poi passati dal Parkcafè, un locale che frequentavo quando ero giovane, per vedere che gente c'era e per l'esibizione degli Studio 72, un gruppo simpatico che suonava cover di generi vari, ma che presonalmente non avrei scelto per la serata.
Invece molto bravi i ragazzi del Politecnico di Monaco che si sono esibiti con la TUM Jazz Band nella bella sala della Kunstlerhaus.
Sicuramente il clou della nottata è stata l'esibizione al Mini Pavillion della fantastica Caro Kelley, già ammirata nei concerti della Resident Alien Big Band dove suona anche il sopracitato collega Joao.
Prima di tornare a casa abbiamo fatto un salto anche al night club dell'hotel più famoso di Monaco, il Bayerischer Hof, ma visto che la musica non era così interessante e faceva anche un caldo tropicale, non siamo rimasti a lungo e ci siamo diretti alla più vicina fermata della U-Bahn.
Durante la mia lunga permanenza a Monaco non ho sicuramente partecipato a tutte le 23 edizioni della Lange Nacht der Musik, ma quando possibile non ho fatto mancare il mio supporto ai tanti gruppi che si sono esibiti nei locali della città.
Quest'anno, con l'amico Jorge, abbiamo cominciato la notte al negozio JBL dove suonava il Bolandi Trio con la cantante Regy Heiß.
Siamo poi passati dal Parkcafè, un locale che frequentavo quando ero giovane, per vedere che gente c'era e per l'esibizione degli Studio 72, un gruppo simpatico che suonava cover di generi vari, ma che presonalmente non avrei scelto per la serata.
Invece molto bravi i ragazzi del Politecnico di Monaco che si sono esibiti con la TUM Jazz Band nella bella sala della Kunstlerhaus.
Sicuramente il clou della nottata è stata l'esibizione al Mini Pavillion della fantastica Caro Kelley, già ammirata nei concerti della Resident Alien Big Band dove suona anche il sopracitato collega Joao.
Prima di tornare a casa abbiamo fatto un salto anche al night club dell'hotel più famoso di Monaco, il Bayerischer Hof, ma visto che la musica non era così interessante e faceva anche un caldo tropicale, non siamo rimasti a lungo e ci siamo diretti alla più vicina fermata della U-Bahn.
giovedì 9 maggio 2024
JRBB al Bergson
Maggio in Baviera è un mese ricco di festività infrasettimanali da sfruttare per attività non lavorative, tipo l'apertura della stagione del SUP col giro del Pilsensee mercoledì 1° Maggio, dopo la corsetta di riscaldamento della mattina.
Per la seconda festa, l'Ascensione di giovedì 9, avevo invece programmato un concerto particolare in una nuova location alla periferia ovest della città: il Bergson, una vecchia centrale termica per il teleriscaldamento, che negli ultimi anni è stata ristruttura per ospitare concerti ed eventi, con annessi bar e ristorante. Il progetto prevede altri grandi spazi ancora non terminati, ma con il vincolo di preservare l'habitat del pipistrello barbastello che aveva trovato rifugio nelle cantine abbandonate.
Gli eventi delle prime settimane di apertuta sono stati i concerti "immersivi" della Jazzrausch Big Band, gruppo fondato a Monaco nel 2015 che avevo già apprezzato un paio di volte negli anni scorsi. Durante il concerto una parte dei 15 elementi della Big Band vagavano in giro per il grande atrio della centrale, su e giù per scale e passerelle illuminati dalle torce dei colleghi, invitando il pubblico a seguirli per apprezzare la nuova location e la musica sotto diversi punti di vista.
Un bel evento ed una bella serata, ed in più c'era anche un compleanno da festeggiare.
Per la seconda festa, l'Ascensione di giovedì 9, avevo invece programmato un concerto particolare in una nuova location alla periferia ovest della città: il Bergson, una vecchia centrale termica per il teleriscaldamento, che negli ultimi anni è stata ristruttura per ospitare concerti ed eventi, con annessi bar e ristorante. Il progetto prevede altri grandi spazi ancora non terminati, ma con il vincolo di preservare l'habitat del pipistrello barbastello che aveva trovato rifugio nelle cantine abbandonate.
Gli eventi delle prime settimane di apertuta sono stati i concerti "immersivi" della Jazzrausch Big Band, gruppo fondato a Monaco nel 2015 che avevo già apprezzato un paio di volte negli anni scorsi. Durante il concerto una parte dei 15 elementi della Big Band vagavano in giro per il grande atrio della centrale, su e giù per scale e passerelle illuminati dalle torce dei colleghi, invitando il pubblico a seguirli per apprezzare la nuova location e la musica sotto diversi punti di vista.
Un bel evento ed una bella serata, ed in più c'era anche un compleanno da festeggiare.
domenica 5 maggio 2024
Graffiti Tour
Cosa si può fare una domenica pomeriggio, dopo una bella partita a padel la mattina con gli amici spagnoli, non avendo voglia di fare le pulizie e confidando sull'app del radar meteo che assicurava il ritorno del solo dopo la pioggia delle 14?
Prima si fa una ricerca su internet di qualche nuova, o anche già frequentata, location con graffiti e/o murales, poi si pianifica un tour su Komoot, e quindi si mette la macchina fotografica nello zainetto e avendo preventivamente caricato la batteria si inforca la ebici per un bel giretto di una 30ina di Km.
E sul percorso si può passare dall'installazione di Mark Jenkins, attivo a Monaco già qualche anno fa, provare il nuovo ponte pedo-ciclabile sopra i binari del treno vicino alla stazione, e anche passare dal fiume a vedere i graffiti sotto il ponte ed intanto imparare la tecnica della pesca alla mosca.
Prima si fa una ricerca su internet di qualche nuova, o anche già frequentata, location con graffiti e/o murales, poi si pianifica un tour su Komoot, e quindi si mette la macchina fotografica nello zainetto e avendo preventivamente caricato la batteria si inforca la ebici per un bel giretto di una 30ina di Km.
E sul percorso si può passare dall'installazione di Mark Jenkins, attivo a Monaco già qualche anno fa, provare il nuovo ponte pedo-ciclabile sopra i binari del treno vicino alla stazione, e anche passare dal fiume a vedere i graffiti sotto il ponte ed intanto imparare la tecnica della pesca alla mosca.
domenica 18 febbraio 2024
Sciate Domenicali
Un altro comprensorio sciistico che frequento spesso è quello di Kaltenbach-Hochfügen, il primo che si incontra entrando nella (valle) Zillertal, che ospita altri bei resorts visitati negli anni scorsi come Zell am Ziller e Mayrhofen: mi manca solo il ghiacciaio di Hintertux in fondo alla valle.
Hochfügen è stato uno dei primi posti dove sono stato a sciare all'inizio della mia seconda vita, quella in Baviera, più di 25 anni fa' con gli amici tedeschi dell'epoca: non c'era ancora il collegamento con Kaltenbach e si andava in macchina su fino alla partenza degli impianti a 1500 metri.
Adesso invece è più comodo restare in valle e parcheggiare a Kaltenbach a soli 600 metri d'altezza, col rischio però di trovare una pista non proprio in buone condizioni per il rientro alla fine della giornata.
Anche questa stagione ci sono stato 2 volte, entrambe le volte con l'amico/collega Christian e sempre di domenica, con le solite mega code al rientro ... dico sempre che sarebbe molto meglio andare a sciare in settimana, tipo un lunedì di fine Febbraio, per recuperare le ore di straordinario accumulate in miniera ;-)
Hochfügen è stato uno dei primi posti dove sono stato a sciare all'inizio della mia seconda vita, quella in Baviera, più di 25 anni fa' con gli amici tedeschi dell'epoca: non c'era ancora il collegamento con Kaltenbach e si andava in macchina su fino alla partenza degli impianti a 1500 metri.
Adesso invece è più comodo restare in valle e parcheggiare a Kaltenbach a soli 600 metri d'altezza, col rischio però di trovare una pista non proprio in buone condizioni per il rientro alla fine della giornata.
Anche questa stagione ci sono stato 2 volte, entrambe le volte con l'amico/collega Christian e sempre di domenica, con le solite mega code al rientro ... dico sempre che sarebbe molto meglio andare a sciare in settimana, tipo un lunedì di fine Febbraio, per recuperare le ore di straordinario accumulate in miniera ;-)
domenica 14 gennaio 2024
Apertura di Stagione 2024
Come da tradizione, l'apertura della stagione sci & snowboard mi ha portato sulle piste ormai di casa del grande comprensorio dello Skiwelt, forse il più vasto in Austria con 270 km di piste.
Una delle mie destinazioni favorite in inverno, perchè anche nel weekend non si fanno quasi mai code agli impianti, ed inoltre comodo da raggiungere a soli 110 km da casa.
Andando di domenica, come al solito il viaggio è molto veloce la mattina, 1 ora e 20 minuti, ma poi si paga la tassa la sera al rientro con le mega code in valle ed in autostrada, che allungano il ritorno oltre le 3 ore. Per fortuna che ho sempre un buon audiolibro o qualche interessante podcast da ascoltare.
Una delle mie destinazioni favorite in inverno, perchè anche nel weekend non si fanno quasi mai code agli impianti, ed inoltre comodo da raggiungere a soli 110 km da casa.
Andando di domenica, come al solito il viaggio è molto veloce la mattina, 1 ora e 20 minuti, ma poi si paga la tassa la sera al rientro con le mega code in valle ed in autostrada, che allungano il ritorno oltre le 3 ore. Per fortuna che ho sempre un buon audiolibro o qualche interessante podcast da ascoltare.
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